Della serie Prendiamo Nota!
Nessuno era uguale a suo padre, era un fenomeno inimitabile, così la figlia pensò bene, paradossalmente, di cercarne uno uguale, come futuro partner di coppia.
L’uomo dei suoi sogni avrebbe dovuto essere sempre presente, non invasivo, capace di sopportarla e correggerla senza però obbligarla ad avere vedute diverse. Avrebbe dovuto essere fedele come suo padre lo era con sua madre e, pur riconoscendo che uomini di tal fatta sono rarissimi, la figlia sognava di poter essere proprio lei a scovare l’ago nel pagliaio.
Fatto sta che, durante la sua appassionata ricerca, scoprì di attaccarsi a partner che erano l’esatto contrario di quel che desiderava e non si capacitava di come ciò potesse accadere. Forse, inconsciamente, desiderava che suo padre rimanesse per sempre l’unico, inimitabile, insostituibile uomo della propria vita?
A volte accade, ma non si sa bene il perché!
Certamente abbiamo a che fare con un padre ideale, che porta il sorriso in famiglia, che ama ed educa con affetto e tenerezza, che si prende cura di tutti e di ogni cosa.
Allo stesso tempo non invade la libertà familiare, nonostante si percepisca costantemente la sua amorevole presenza.
Uno di quei padri che si è contenti di veder tornare a casa e che ci si dispiace quando se ne allontana; esattamente il contrario di quelli che mettono soggezione, di quegli uomini di cui si teme il ritorno e dal quale ci si sente liberati quando oltrepassano la soglia per andarsene.
Che cosa possiamo apprendere da tutto questo?
Prendiamo nota:
Non esistono, in natura, medaglie senza un proprio rovescio. Il pensiero che nessuno potrà mai essere come il padre insostituibile potrebbe generare contraccolpi dolorosi.
La figlia avrebbe non poche probabilità di diventare incontentabile nei confronti del partner, perché, quest’ultimo, sarebbe incapace di essere la copia perfetta del padre.
Oppure, come sostiene qualcuno, potrebbe addirittura affidarsi a uomini inconcludenti e meschini proprio perché nessuno si deve permettere, nemmeno minimamente, di assomigliare all’unico uomo da amare in tutto e per tutto.
Io, che non ho risposte pronte e che sono solo un filosofo da strada, credo che, tutto sommato, se la figlia riuscirà a cogliere l’insegnamento che si cela dietro alle quinte di questa meravigliosa esperienza, potrà fare un’ottima selezione, usando il parametro paterno, dei suoi futuri estimatori. Senza però cadere nell’eccesso di pretese, raccogliendo in se stessa proprio le qualità amorevoli di accettazione e tolleranza ereditate dal padre.
Quel genitore “perfetto”, infatti, con il proprio esempio, insegnò che è possibile amare anche chi perfetto non è.
Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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