Al Nuovo Teatro Sancarluccio dall’11 al 28
Riceviamo e pubblichiamo.
Dall’11 al 28 febbraio è in scena al Nuovo Teatro Sancarluccio lo spettacolo di Massimo Andrei interpretato da Gea Martire e dallo stesso Andrei. Lo spettacolo ha debuttato ad agosto in prima nazionale al Positano Teatro Festival 2015. La produzione è della Tappeto Volante.Lo studio sull’amore è trifase:
I fase – Silvana è delusa dall’amore, o meglio, dagli amori della sua vita. Uno l’ha lasciata, uno le fa perdere tempo, uno è morto e un altro è desideratissimo. In realtà voleva risposarsi con uno o sistemarsi nel benessere di un altro Ma non riesce a intessere una storia, né a innamorarsi, né a fare innamorare gli altri. Niente amore, niente uomini. Nel momento della massima frustrazione e tragica esistenza va a prendere possesso dell’eredità di suo marito appena morto: una villa. Qui incontra un suo antico amante, Carmine, che fa il giardiniere e che la invita a risollevarsi. A riprendere in mano la sua vita. Silvana, dura come sempre, attacca e colpisce sui sentimenti anche il giardiniere.
II fase – Silvana cambia tutto della sua esistenza: casa, economia, approccio col mondo esterno, rapporto col figlio, rapporto col proprio corpo…travolge il giardiniere in un ballo estenuante finisce per esagerare, ma nonostante questo crede di aver trovato l’amore. Un amore totalizzante. Non è più una donna tragica. Carmine attraverso la storia della carcioffola cerca di dirle di non abusare, di indicarle che la via di mezzo è sempre più apprezzata. Silvana non vuole stare da sola, non le basta la compagnia del figlio…quindi sta per fare il passo più importante: dichiararsi a colui che ama. Intanto fa delle personalissime osservazioni sull’amore.
III fase – Il risultato dell’incontro è una lunga maledizione, una bestemmia tanto esasperata che diventa difficile non ridere. Carmine le spiega che l’amore vero non è inutile, l’amore vero non è utile neanche contro la solitudine. L’amore non serve a niente, perciò rende liberi. L’amore/grazia però. Non l’amore che cerca la sistemazione o il proprio benessere.
‘Non farmi ridere, sono una donna tragica’ è uno studio sull’amore ‘inutile’ che vede in scena tre personaggi. Lo studioso Carlo Rimetti (Massimo Andrei) analizza l’amore vero, quello da cui non si ricava un utile di sorta, osservando Silvana (Gea Martire), donna tragica eppure comica, e introduce un giardiniere, Carmine, uomo portatore d’amore che, alle persone, preferisce… i cactus. Una ricerca ‘platonica’ alla fine della quale ci si chiede se l’amore sia quella cosa per la quale, o senza la quale, si rimane tale e quale…
Si parla dell’amore autentico, quello senza scopo. ‘Non farmi ridere, sono una donna tragica’ è dunque una sorta di studio ‘para- accademico’ che approfondisce un tema universale e risulta in una buffa osservazione scientifica sull’amore vero. Oggetto di questo studio è Silvana, donna che si rivela essere tragica, come suggerisce il titolo, perché – sostiene l’autore – eccede nella sua percezione, tragicamente passionale, che la porta a credere che tutto rappresenti ‘la fine del mondo’. Lo studioso avrà qualche difficoltà con il soggetto in esame…
Come già accaduto in precedenza, con il dolore in ‘Tina, fai presto’, la cucina in ‘Un Pop antico’ e le fiabe nell’opera ‘Favolare’, spettacolo realizzato per il Teatro di San Carlo, nel suo ultimo lavoro, Massimo Andrei tratta in maniera comica temi importanti della vita quotidiana.
La volontà iniziale era quella di raccontare l’animo umano attraverso un’eroina tragica ma, parafrasando Nietzsche, non c’è niente di più comico della tragedia e si finisce dunque a ridere della vita, osservando le contorsioni, le difficoltà e le lacrime che il nostro essere limitati porta con sé.
Massimo Andrei
Non ci resta che ridere, dunque… con un risultato tragi-comico.
‘Non farmi ridere, sono una donna tragica’ è uno spettacolo prodotto e distribuito da Tappeto Volante, primaria società di produzione teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Regione Campania, con al suo attivo Grandi Eventi di Turismo Culturale.
Testo e regia Massimo Andrei. Interpretato da Gea Martire e Massimo Andrei .Prodotto da Domenico Maria Corrado. Aiuto regia Mario Vezza. Musiche Mater Sonora. Costumi Annalisa Ciaramella. Scenografia Simona Guarino. Luci Franco Polichetti. Foto di Scena Lucia Giugliano. Produzione esecutiva Adelaide Oliano.
Ufficio stampa Tappeto Volante: Emma Di Lorenzo.
Dall’11 al 28 febbraio (da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 18)
Nuovo Teatro Sancarluccio
Via San Pasquale a Chiaia, 49
Info e prenotazioni 081-8631581-4104467