Titolo: Qualcosa di vero
Autore: Barbara Fiorio
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Prezzo: € 15,00
Barbara Fiorio, formazione classica, studi universitari in Graphic design, un master in Marketing communication, ha lavorato per oltre un decennio nella promozione teatrale ed è stata la portavoce del Presidente della Provincia di Genova.
Tante passioni e due, in particolare, la accompagnano fin da quando era una bambina: leggere e scrivere. Ha pubblicato il saggio ironico sulle fiabe classiche ‘C’era una svolta’ (Eumeswil 2009) e il romanzo ‘Chanel non fa scarpette di cristallo’ (Castelvecchi 2011). Nel 2013 per Mondadori è uscito ‘Buona fortuna’.
Il romanzo narra di una bella amicizia atipica, forse per le età differenti, tra Giulia una pubblicitaria confusionaria e Rebecca la bambina della porta accanto. Si conoscono una sera sul pianerottolo. Giulia si ritrova davanti una bimba in pigiama, col suo cagnolino di peluche tra le mani, impaurita al pensiero di dormire sola. La piccola le chiede una fiaba vera, sì vera, perché lei non si accontenta delle solite storie per bambini, vuole di più, e Giulia le racconta le favole dei fratelli Grimm quelle originali, non edulcorate dalla Walt Disney.
In quel delirio, un giorno passa di lì l’immancabile figlio del re che sente Raperonzolo cantare con voce incantevole e se ne innamora. Ed ecco l’ennesimo principe che perde la testa per la bella della fiaba senza aver scambiato con lei uno straccio di conversazione. Rebecca rise di nuovo. Giulia si finse seria. Davvero, pensaci. Biancaneve è immobile in una bara. La Bella addormentata dorme e a Cenerentola, in tre giorni di ballo, non viene rivolta neppure una domanda di cortesia. L’unica figura maschile che si innamora della protagonista frequentandola e parlando con lei è detto la Bestia. Vedi tu.
Comincia così un’amicizia forse strana che cambia entrambe, soprattutto Giulia che mai aveva avuto contatti ravvicinati con un bambino. La storia si snoda con la leggerezza di una nuvola e ti porta con dolcezza ad affrontare argomenti importanti come la violenza sulle donne. La trama è narrata con intelligenza e piglio ironico, ti strappa più di un sorriso, ti allarga il cuore e ti accompagna dolcemente nei meandri di una storia difficile. I personaggi sono veri, ti sembra di conoscerli: Anna la mamma di Rebecca è costretta a lasciare tre sere a settimana la figlia a casa la notte perché deve lavorare, vive e scappa da una storia difficile di violenza.
Daniele, il compagno di classe di Rebecca, nasconde dietro i suoi disegni e le sue storie fantastiche, il dolore per un abbandono che reputa ingiusto.
Lorenzo, il grafico collega di Giulia, con i suoi fumetti rende vere le idee di Giulia e con la sua presenza ed amicizia riempie il vuoto che la donna nemmeno sa di avere.
Leone, il pensionato vicino di casa che parla per aforismi teatrali.
Tutti concorrono a rendere la storia delicata e leggera, a rendere sicura Rebecca che si lega strettamente a Giulia che chiama dolcemente “la signora della buonanotte”.
Un libro di sentimenti da leggere assolutamente, fa sorridere e riflettere. Ti lascia dentro una scia, a tratti amara a tratti dolce, del racconto di una meravigliosa amicizia tra l’adulta e la bambina che arricchisce entrambe e chi le circonda. Ho letto le ultime pagine con il sorriso sulle labbra e col cuore arricchito.
La trama
A rincasare ubriachi nel cuore della notte si rischia di inciampare in qualsiasi cosa: un gradino, i lacci delle scarpe, uno stuoino fuori posto. Ma se ti chiami Giulia, sei una pubblicitaria di successo e per te l’infanzia è solo una nicchia di mercato, puoi anche imbatterti in una camicia da notte con una bambina dentro, Rebecca, la figlia della nuova vicina. Allora, tra i fumi dell’alcol, puoi persino decidere di ospitarla per una notte sul tuo divano. Salvo poi rimanere invischiata in sessioni di fiabe da raccontarle ogni volta che la madre, misteriosamente, non c’è.
Da Cenerentola a Pollicino, da Raperonzolo alla Sirenetta, purché siano sempre le versioni originali: quelle di Perrault, dei Grimm e di Andersen, dove i ranocchi si trasformano in principi soltanto se li lanci contro un muro e non sono certo i baci a risvegliare le più belle del reame. Se invece ti chiami Rebecca e sei arrivata da poco in città, puoi provare a conquistare i compagni di classe con le “fiabe vere”. Salvo poi imbatterti nelle temibili bimbe della Gilda del cerchietto, pronte a screditarti con le versioni edulcorate della Disney.
E forse, nonostante i tuoi nove anni, cercherai di far capire a Giulia, la tua amica del pianerottolo, che anche se i principi azzurri nella realtà non esistono, l’uomo giusto a volte è più vicino di quanto si pensi. Ciò che ancora non sai è che la verità costa cara. E non solo perché certe cose è meglio non raccontarle, specie quando ci sono di mezzo i segreti degli adulti. Ma anche perché in ogni storia, persino in quelle più divertenti, si nasconde un mostro. E per sconfiggerlo le parole non bastano. Per sconfiggerlo ci vuole qualcosa di vero.
Giulia è una pubblicitaria scombinata. Rebecca è una bambina che non si accontenta delle solite storie. Un pianerottolo. Un incontro. E, da tenere segreto, qualcosa di vero.