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Lombardia, Commissione d’inchiesta gestione rifiuti e discariche

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Alessandro Fermi


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Fermi: ‘Gestione rifiuti e sicurezza impianti smaltimento tra le priorità di questa legislature regionale, con l’obiettivo di individuare strumenti che possano contribuire a prevenire casi come quello accaduto ieri a Mariano Comense’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

In questa legislatura il Consiglio regionale ha posto tra le sue priorità quella della gestione dei rifiuti con particolare attenzione alla sicurezza e al potenziamento dei controlli sugli impianti di smaltimento e sulle discariche.

Proprio domani istituiremo e insedieremo la Commissione di inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia, che nello svolgimento del proprio lavoro sarà chiamata a cercare di approfondire e fare luce anche su casi come quello di ieri che si è verificato a Mariano Comense.

Ricordo che su questi temi già avevamo approvato lo scorso mese di novembre anche lo svolgimento di una specifica indagine conoscitiva sullo stoccaggio e il traffico illecito di rifiuti, facente capo alla Commissione Antimafia con l’obiettivo di prevenire eventuali episodi di natura dolosa o in qualche modo legati alla criminalità organizzata.

Lo sottolinea il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, che domani, 27 marzo, presiederà l’insediamento della ‘Commissione di inchiesta sul sistema di gestione dei rifiuti in Lombardia’, in programma alle ore 15:00 nella sala riunioni al quarto piano di Palazzo Pirelli.

L’istituzione della Commissione era stata deliberata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 19 dello Statuto d’Autonomia della Lombardia e dell’articolo 52 del Regolamento generale.

La Commissione nello svolgimento del proprio lavoro si dovrà occupare nello specifico dei seguenti ambiti:
analisi dei modelli e flussi di gestione dei rifiuti al fine di valutare possibili aspetti di miglioramento nella pianificazione e gestione del ciclo dei rifiuti;
analisi dei flussi di rifiuti urbani e decadenti dall’urbano sul territorio nazionale e regionale alla luce del principio di prossimità;
acquisizione di dati, documenti e relazioni, da parte dei soggetti coinvolti, sul sistema di gestione dei rifiuti nel territorio lombardo, in particolare relativamente alle variazioni tariffarie che sono intervenute negli ultimi anni;
verifica circa la sussistenza di una eventuale relazione tra l’innalzamento dei costi di smaltimento, i flussi di rifiuti extraregionali ed il fenomeno degli incendi;
lo svolgimento a fini conoscitivi di sopralluoghi presso impianti di gestione dei rifiuti;
la formulazione di proposte per meglio coordinare le attività e le competenze di Regione Lombardia, degli enti locali e degli organi di controllo.

La Commissione sarà composta da tre Consiglieri in rappresentanza del Partito Democratico, da due Consiglieri in rappresentanza del Movimento 5 Stelle, e un Consigliere in rappresentanza di ciascuno degli altri Gruppi consiliari. Dovrà concludere i propri lavori entro 180 giorni dall’insediamento.

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio lo scorso mese di novembre aveva accolto anche la richiesta della Commissione speciale Antimafia di poter svolgere una indagine conoscitiva

sullo stoccaggio e il traffico illecito di rifiuti, con riferimento all’aumento dei casi di incendi e particolare attenzione alla presenza delle organizzazioni mafiose.

Nel rispetto di quanto contenuto nell’art.20 dello Statuto d’Autonomia e nell’art.42 del Regolamento generale del Consiglio regionale

le Commissioni svolgono indagini conoscitive per acquisire notizie e documenti di interesse per l’attività del Consiglio regionale e, a tal fine, procedono all’audizione e alla consultazione di tutti i soggetti che possono fornire elementi utili all’attività di indagine e predispongono un programma organizzativo e finanziario da sottoporre all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio. Compiuta l’indagine, la Commissione approva un documento conclusivo o nomina un proprio relatore in Consiglio.

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