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Intervista all’attore Gianni Sallustro

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Gianni Sallustro


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Tra recitazione, regia, formazione ed impegno sociale

Ho incontrato l’attore Gianni Sallustro nel mese di febbraio, nell’ambito di ‘Giovedì delle Idee’ presso il Plesso Lucci, via Doria, di Ottaviano (NA), alla terza presentazione del libro di Antonio Masullo, La Shoah – La cintura del Male, Argento Vivo Edizioni.

Come tutto il resto del pubblico, sono rimasta favorevolmente colpita dalla sua interpretazione di alcuni brani del testo e, proprio per questo, ho deciso di approfondire la sua conoscenza e farmi raccontare qualcosa di sé e della sua carriera.

Gianni, raccontaci di te.

Mi occupo di recitazione, regia, di cinema, ma il teatro è la mia grande passione, il mio vero mondo. Dopo un percorso di formazione all’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Politeama di Napoli, ho avuto la fortuna di lavorare con tanti artisti bravi, tra cui Massimo Ranieri e Dario Fo.

C’è stato un periodo della mia vita in cui ho partecipato a varie fiction televisive di RAI e Mediaset: ‘Carabinieri’, ‘Un Posto al Sole’, ‘La squadra’, ‘Sette vite’, ‘I Cesaroni’, ‘Un medico in famiglia’.

Qualche anno fa, dopo aver girovagato in tante scuole di recitazione anche all’estero, ho sentito l’esigenza i fare di più nel mio territorio, sia da un punto di vista artistico che sociale.
È nata così, nel 2007, la sfida di creare un centro di formazione attoriale proprio ad Ottaviano, l’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema, per dar vita ad una nuova generazione di attori e registi per un teatro e un cinema pulito, semplice, forte e moderno, che strizzi l’occhio al teatro classico e di tradizione.

Tanto l’impegno e gli sforzi, ma tante anche le soddisfazioni, con i molti riconoscimenti ottenuti anche a livello nazionale.

Nel 2012, ad esempio, abbiamo ricevuto l’attestato di benemerenza per la legalità dalla Polizia di Stato, “Per l’alto valore sociale e per l’impegno profuso nel diffondere la cultura della legalità attraverso progetti di teatro, musica e danza”.

Nel 2014, la Medaglia Aurata al Merito dalla Norman Academy. Nel 2015 siamo entrati a far parte della Biblioteca digitale sulla camorra e Cultura della legalità dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, con lo spettacolo ‘Mater Camorra e i suoi figli’, una rielaborazione in napoletano di ‘Madre Courage’ di Bertolt Brecht per ricordare Gaetano Montanino, una guardia giurata uccisa nell’agosto 2009 in una sparatoria a piazza Mercato a Napoli.

Essere riconosciuti dalle Autorità come un grande centro di aggregazione per i giovani che, tramite l’arte, diventano testimoni di una società più giusta e libera dalla violenza ci rende orgogliosi, ma, soprattutto ci sprona ad andare avanti. L’Accademia è concepita come un luogo dove poter coltivare il talento, un’occasione per vivere l’arte, un momento per stare insieme.

Abbiamo vinto anche il Giffoni, nella sezione “Teatro”. Insomma, ci muoviamo molto e ci piace non solo formare, ma produrre tantissimo.

Infatti, ho da poco realizzato un cortometraggio, ‘L’eredità’, che sarà presentato nella prima metà di aprile al Cinema Modernissimo di Napoli, interpretato e prodotto da me, con la regia di Raffaele Ciriello, un bravissimo regista cinematografico, e con Massimiliano Rossi, Lucianna De Falco, Laura Borrelli.

Massimiliano Rossi, candidato al David di Donatello come migliore attore non protagonista per il film ‘Indivisibili’, adesso è nelle sale con ‘L’ultimo re’.
Lucianna De Falco si è dedicata molto alla televisione, lavorando anche con Gigi Proietti.
Laura Borrelli, infine, una promettente attrice di teatro e cinema.

Quindi sono tutti professionisti di spessore.

Sì, abbiamo lavorato tanto per il cortometraggio, adesso, invece, ci stiamo rimboccando le maniche per lo ‘Mater Camorra ed i suoi figli’, con cui debutteremo a maggio, tratto, come dicevo prima, da ‘Madre Courage e i suoi figli’ di Brecht.
Ne abbiamo fatto una trasposizione in napoletano, trasferendola dalla guerra dei Trent’anni, tra Protestanti e Cattolici nel 1600, ad una guerra di camorra tra le varie famiglie ai nostri giorni.

L’opera, ideata da Michele Del Grosso, scomparso un anno fa, da cui ho ripreso la regia, nasce alla fine degli anni ’90, viene rimessa in scena agli inizi degli anni 2000, e, infine, nel 2014. Possiamo dire, con certezza, che abbiamo anticipato le tematiche di ‘Gomorra’, ancor prima dello scrittore Roberto Saviano.

A luglio, parteciperemo poi ad una rassegna teatrale, che si svolgerà in sette serate, tra il Teatro Sannazaro di Napoli, il Teatro Instabile di Napoli ed il Teatro di Costanzo Mattiello di Pompei.

Insieme a questa pièce, ce ne sarà un’altra ‘La cantata dei Pastori’; diventeranno spettacoli “stabili” durante l’anno nel periodo pasquale e in quello natalizio al Teatro Instabile di Napoli. In particolare, saremo al TIN a maggio prossimo, per due settimane, e poi riprenderemo il tour per portarlo in tutta Italia.

Sicuramente avrete un grande riscontro, non solo per l’entusiasmo e la professionalità, ma anche per gli argomenti così importanti che affrontate. Il Teatro deve fare differenza ed essere anche “portavoce” di problemi sociali e voi lo fate con grande dedizione e determinazione. Complimenti.
Torniamo ora alla presentazione del romanzo di Antonio Masullo ‘La Shoah – La cintura del Male’: considerando la tematica trattata, forte e complessa, come ti sei accostato al reading?

Io parlo sempre di opportunità e, per me, questa lo è stata. Lavorare su di un libro è diverso rispetto ad un testo teatrale. Con una lettura ti devi esprimere attorialmente, ma hai confini ben precisi, perché non puoi sfociare nella recitazione vera e propria; è come se avessi un copione in mano, tenendo però, sempre presente, di dover usare prima di tutto e soprattutto la voce. La sfida è appunto cercare di superare questo limite, far “sentire” al pubblico quelle pagine, farle assaporare, farle ascoltare con tutte le sfumature; renderle vive, insomma.

E tu ci riesci bene! Le tue letture non sono solo emozionanti, ma coinvolgenti.

Ti ringrazio. In effetti mi sono divertito molto, perché per me lavorare significa essenzialmente divertirmi, soprattutto quando ho a che fare con un libro toccante, scritto molto bene, che parla da solo, come quello di Antonio, su un argomento poi così importante. È stato bello interpretarne le pagine.

Gianni, ti ringrazio molto per questa intervista e ricordo ai nostri lettori che interverrai con le letture alla presentazione di ‘Shoah – La cintura del Male’, il 28 marzo, ore 17:00, presso l’I.C. Bovio Pontillo Pascoli di Cicciano (NA). ExPartibus, poi, non mancherà di seguirti nei tuoi tour teatrali.

Autore Maria Filomena Cirillo

Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.