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‘Cesira Scognamiglio’ al TRAM

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Giusy Emanuela Iannone in 'Cesira Scognamiglio'


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In scena il 7 marzo a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Giovedì 7 marzo, ore 21:00, presso il TRAM di Napoli, il secondo appuntamento della rassegna dedicata alla donna ‘D maiuscola – Donna – Teatro – Arte – Incontri’, diretta ed ideata da Titti Nuzzolese, vede in scena uno dei testi più rappresentativi della prolifica produzione drammaturgica di uno dei più importanti drammaturghi contemporanei, Manlio Santanelli, ‘Cesira Scognamiglio ovvero una delle tante interpretazioni del dramma umano e sociale di una persona’, diretto ed interpretato da Giusy Emanuela Iannone, tratto da ‘Le tre verità di Cesira’ di Manlio Santanelli.

Cesira, “la femmina coi baffi”, è la protagonista di questo monologo tratto da Le tre verità di Cesira scritto da Manlio Santanelli che credo sia il più grande drammaturgo teatrale esistente.

Mi sono innamorata di questo testo teatrale presente nella raccolta Ritratti di donne senza cornice nel 2015 e sin dalla prima lettura ho capito che mi avrebbe seguito in questa parte di percorso artistico e umano. Nello stesso anno ne ho presentato un monologo al premio Hystrio alla vocazione e sono arrivata in finale con critiche molto positive.

Gli elementi che maggiormente mi colpiscono di Cesira sono l’estrema ironia, tipica di Santanelli, che unita alla profondità e singolarità dei temi trattati ne fanno un personaggio singolare e attraente. Da giovane attrice e regista sono stata attratta dal modo di essere così naïf di una donna che non si nasconde né si vergogna di quello che potrebbe essere considerato un difetto: i suoi lunghi e neri baffi.

Anzi, addirittura ne fa un motivo di vanto e anche di guadagno! Finora Cesira è sempre stata portata in scena da illustri colleghi uomini.

Per la prima volta, in accordo con l’autore, questo testo viene penetrato e reinterpretato anche da uno sguardo femminile.
Cesira è una donna che interpreta per un ipotetico o reale pubblico le verità della sua esistenza.
I suoi baffi che la connotano in questo mondo diventano il punto di partenza per delle narrazioni a metà tra il surreale e il fantastico.

Il testo ha portato a chiedermi cosa sia in fondo la realtà e quanto soprattutto di questi tempi siamo spinti dalla necessità – giusta o sbagliata – di autorappresentarci e raccontarci.

Cesira parte dall’assioma base del teatro: una donna/attrice che racconta e un pubblico che ascolta. Non ha la pretesa di raccontare una sola verità perché, come si sa, la verità non è mai solo una!

Il pubblico è chiamato a scegliere se rimanere ad ascoltare, andar via, scegliere quale verità preferisce o se ne preferisce più di una o nessuna.
Giusy Emanuela Iannone

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