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Toscana: Assessore Fratoni su cava Fornace e Cermec

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Federica Fratoni


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‘Qualcuno fa confusione, la Regione sta seguendo con attenzione tutti gli iter’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Facciamo chiarezza: una cosa è parlare di programmazione e gestione dei rifiuti a livello regionale, quindi di politica industriale sui rifiuti che la Regione sta dimostrando di presidiare sia attraverso i tavoli sull’economia circolare, sia con la legge sulla gestione dei flussi, sia con la proposta di un ATO unico regionale.

Altra cosa è parlare dei singoli impianti che non solo devono rispettare le norme, ma operare in maniera sostenibile per convivere con la realtà che li circonda, fatta di cittadini e di ambiente.

L’Assessore regionale Federica Fratoni non tarda a rispondere ai vertici di Cermec che si sono espressi durante il sopralluogo dei Consiglieri regionali all’impianto di Massa.

Prosegue Fratoni:

Le prescrizioni che vengono dettate dagli uffici regionali a Cermec non rispondono a una logica di politica industriale, ma all’esigenza di assicurare la sostenibilità di un impianto che presenta impatti ambientali importanti.

Questo niente ha a che vedere con la politica dei rifiuti, né tanto meno con il permanere dell’occupazione che anzi, speriamo venga valorizzata proprio grazie agli interventi richiesti.

La salvaguardia del personale non si può scambiare con una riduzione della tutela ambientale.

Insomma, facciano gli interventi che abbiamo richiesto, che è proprio la condizione per salvaguardare l’occupazione.

Riguardo poi ai flussi di rifiuti, Fratoni replica che la loro gestione è regolata dai tre ATO e la nuova legge regionale in materia consente di intervenire in surroga nel caso della loro inerzia.

La proposta della Giunta regionale, quindi, era quella di avere una maggiore possibilità di manovra proprio sui flussi, il che avrebbe dato una risposta efficace a quanto le viene chiesto adesso.

L’Assessore Fratoni coglie l’occasione anche per rispondere a quanto sollevato dal Consigliere regionale Giacomo Giannarelli, M5S, e da Claudio D’Antonio di Italia Nostra sulla discarica di Cava Fornace a Montignoso (MS).

Tra le altre cose, i due si augurano che venga dato seguito alla mozione approvata in Consiglio il 2 dicembre 2017 che impegnava la Giunta a procedere verso la più veloce possibile chiusura dell’impianto.

Risponde Fratoni:

Le mozioni del Consiglio regionale, anche quelle approvate all’unanimità, hanno il totale rispetto da parte della Giunta e degli uffici regionali, ma non possono sostituirsi ai procedimenti amministrativi, i quali seguono ed attuano ciò che dispone la legge.

Convergendo sul medesimo fine è necessario elaborare un percorso comune che possa offrire la risposta più efficace in termini ambientali.

Finché il gestore opera nel pieno rispetto della legge e delle autorizzazioni vigenti, ha diritto a realizzare l’intero progetto di coltivazione.

L’unica strada perseguibile è quella di un accordo per la gestione della ex cava, improntata certamente all’obiettivo prefissato, ma inquadrata in un’ottica di sostenibilità economico-finanziaria.

Ai Comuni di Montignoso e Pietrasanta (LU) ho già chiesto la disponibilità a partecipare fattivamente al confronto con la società per elaborare un progetto complessivo che possa condurre alla chiusura dell’impianto, coi tempi dovuti e le garanzie ambientali del caso e, dall’altro consenta di ottimizzare l’utilizzo dell’impianto per le necessità del territorio.

Concludo ribadendo che la recente acquisizione del sito da parte di Alia SPA, società interamente pubblica e gestore dell’ATO Centro, rappresenti un elemento di garanzia per tutte le azioni che concorderemo insieme.

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