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Aprire le adozioni ai single? Intervista a Serena Caprio

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Serena Caprio


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Una petizione online a sostegno della proposta di legge sulle adozioni da parte dei single

Vi presento una piccola, grande donna, come amo definirla, per la grande determinazione e coraggio nel portare avanti una battaglia molto importante: far modificare la legge italiana sulle adozioni, per permettere ai single di poter adottare un bambino.

Serena Caprio è un medico radiologo campano che ha promosso una petizione, presentata in Parlamento, raccogliendo firme.

Parlare di adozioni, oggi, in un momento in cui si tende a chiudersi rispetto all’accoglienza di altri fratelli che si rifugiano presso di noi, chiedendo asilo, è sicuramente costruttivo e rivoluzionario.

Adottare un bambino è un grande atto d’amore; che vi possa essere dietro un sentimento “egoistico” di mancata maternità, come spesso sento dire, o semplicemente un atto di accoglienza, non è importante, a mio parere. Ciò che conta è dare la possibilità ad un bimbo di avere una famiglia, di essere” liberato” da un istituto o da una condizione di indigenza ed essere restituito alla vita con possibilità di crescita, di affetti, di prospettive future.

Incontro Serena e il suo sguardo, luminoso e aperto, trasmette tanta tranquillità, il suo nome si fonde con la sua dolcezza. Ci sediamo in giardino, mentre un raggio di sole viene a riscaldarci dal freddo delle montagne avellinesi.

Serena, mi racconti quando è iniziato questo tuo viaggio verso l’adozione di un bimbo?

Nel marzo 2018 è stato abbandonato in un ospedale il piccolo “G.”, non rivelerò mail il suo nome per motivi di privacy, un bambino meraviglioso. Veniva accudito ogni giorno dalle infermiere e dalle ausiliarie del nido; io, nelle pause di lavoro, lo prendevo in braccio, lo facevo addormentare e quando potevo gli davo il biberon. Avevo comprato per lui le tutine, i completini in caldo cotone, i calzini, il carillon, la copertina…

È bastato così poco per innamorarmene, potermi prendere cura di lui e dargli l’amore che ha risvegliato in me. Ho presentato domanda in Tribunale per poterlo avere in affido e successivamente adottare, ma non è stato possibile.

Il piccolo è stato dato in adozione ad una coppia in lista di attesa. Posso solo essere felice che sia capitato in buone mani, anche se il distacco da lui è stata una sofferenza per me. Sarei stata una buona madre; alle spalle ho la mia famiglia che mi avrebbe sostenuta.

Da quel momento mi sono fatta promotrice di questa battaglia. Comprendo che in Italia i bambini adottabili, rispetto alle richieste di adozione sono pochi, per fortuna. Ma il mondo è pieno di orfani, basti pensare ai paesi in guerra, ai bambini che vivono per strada.

La voce di Serena è rotta dall’emozione.

Ti comprendo sono una madre, anzi sono madre due volte, come mi ricordava mio padre, non perché ho adottato due splendide ragazze, ma perché scegliere di farlo significa superare ostacoli; è un atto di grande responsabilità, farsi carico del loro “zaino” di traumi e del “senso di vuoto” che i nostri figli si portano sulle spalle.

Sai che la legge italiana è molto selettiva, anche nei confronti delle coppie che si rendono disponibili per l’adozione. L’iter pre – adottivo è davvero estenuante, si passa dai servizi sociali, alle sedute psicologiche, a visite improvvise in casa di assistenti sociali. Insomma, sembra di essere costantemente osservati e giudicati. Mi sono chiesta cosa accadrebbe se una coppia “normale” fosse sottoposta allo stesso iter nel momento in cui decidesse di procreare.

È così! Sono passata anche io per psicologo, assistenti sociali, giudici… La solita prassi dell’iter adottivo. Ho dato la mia disponibilità per diventare genitore affidatario.

Quello che mi fa male è la discriminazione che una persona sola non abbia diritto a prendersi cura di un bimbo, quando poi sono tante le coppie separate e i figli, spesso, vengono allevati da un solo genitore.

La legge italiana dà la possibilità a un single di poter adottare un bambino con handicap, orfano ma non la possibilità di poter essere in lista normalmente per adottare, se non in casi speciali.

Quali?

È possibile che una persona sola possa adottare nei seguenti casi:
a) da persone unite al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado o da preesistente rapporto stabile e duraturo, quando il minore sia orfano di padre e di madre;
b) quando il minore sia disabile e orfano di padre e di madre;
c) quando vi sia la constatata impossibilità di affidamento preadottivo.

C’è stato il caso di una bimba down rifiutata da tante coppie che è stata poi data in adozione a una persona non sposata. E qui mi chiedo quello che tanti potrebbero domandarsi: “se ho l’idoneità per prendermi cura, da sola, di un bimbo ‘speciale’, perché non sarei idonea all’adozione di qualsiasi bambino”?

Su questo si sta battendo in Parlamento anche l’Onorevole Laura Ravetto, che, il 16 novembre 2018, ha organizzato una conferenza stampa alla Camera dei deputati, dove ho partecipato anche io, per presentare le sue due proposte di legge riguardanti l’estensione delle adozioni ai single e si è rivolta direttamente al Ministro della Famiglia Fontana.

Un testo prevede la possibilità per il single di adottare con le stesse modalità della coppia, mentre l’altro va ad incidere sulle norme oggi in vigore, che permettono l’adozione nel caso in cui il single abbia un consolidato rapporto di consuetudine con il bambino che, altro requisito essenziale, deve essere orfano.

In quella conferenza ho semplicemente ho parlato della mia storia personale e mi sono appellata al Parlamento affinché la proposta di legge venisse al più presto discussa, in nome dei diritti civili e per il bene dell’infanzia.

Il 14 febbraio 2018 il Tribunale per i Minorenni di Napoli, chiamato a pronunciarsi sull’idoneità o meno di una donna single all’adozione di una minore bielorussa, ha espresso parere favorevole al suo progetto adottivo. La donna in questione aveva già da tempo instaurato un rapporto di grande affettività con la minore e la sua determinazione è stata tale che l’esito, dopo un lungo percorso, è risultato positivo. I giudici di merito, in virtù del legame affettivo costituitosi tra le due parti, hanno ritenuto integrato uno dei casi di adozione, definiti “particolari” dall’art. 44 della Legge 184/83, nei quali è consentita l’adozione a persona non coniugata.

Sono a conoscenza anche di altri casi simili a questo.
Grazie alla legge di cui si fa da anni promotrice in Parlamento l’Onorevole Laura Ravetto, ho trovato coraggio di non arrendermi, sicura che, prima o poi, per noi single le cose in termini di affido e di adozioni cambieranno.

Infatti, ho lanciato una petizione online a sostegno della proposta di legge sulle adozioni da parte delle persone single – Aprire le adozioni ai single: modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184 – ed il 16 novembre 2018, insieme a lei ho tenuto una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, dove è stata presentata la proposta di legge sostenuta da 16.000 firmatari.

Sto cercando di sensibilizzare il Parlamento italiano affinché non sussistano discriminazioni tra coppie sposate, single, coppie di fatto; quello che conta non è un corso per l’idoneità all’affido, ma l’amore che ognuno di noi, persona singola, può dare ad un bambino in stato di abbandono.

Chiedo a tutto il Parlamento italiano, soprattutto, alle donne, che renda finalmente possibile a noi single adottare un bambino e dargli così il diritto alla cura e all’amore di un “genitore del cuore”.

Io posso solo augurarti che, attraverso questa intervista, un po’ diversa dalle solite, quasi una confidenza, possa arrivare non solo ai cuori delle persone, ma anche all’operato dei legislatori. Chissà che non si possa trovare un’apertura verso questo problema.

Non ci sono bambini non voluti, ma solo famiglie non ancora trovate.
The National Adoption Center

Chi può raggiungere il cuore di un bambino può raggiungere il cuore del mondo.
Rudyard Kipling

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Autore Maria Filomena Cirillo

Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.