Ingredienti per 4 persone
400 grammi di spaghetti
4 code e 4 teste di anguille grandi o capitoni
6 noci
Un barattolo di pelati grande
1 spicchio d’aglio
Olio EVO q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Procedimento
Questa è un’antica ricetta popolare, che risale ai tempi in cui, soprattutto alla vigilia di Natale, non tutti avevano la possibilità economica di poter acquistare le vongole, quindi utilizzavano altri ingredienti, meno costosi e più accessibili, per dare sapore al sugo.
Come tanti altri piatti poveri della tradizione, è stato oggetto di una riscoperta, di una ripresa, tanto da farlo entrare nei menu di tanti ristoranti anche di buon livello, oltre che delle trattorie che conservano le antiche tradizioni.
In una pentola capiente mettiamo 3 cucchiai di olio EVO cui aggiungiamo, appena diventa sufficientemente caldo, uno spicchio d’aglio e le noci.
Se vi piace potete anche aggiungere del peperoncino, vi garantisco che ci sta benissimo, anche se non tutti lo preferiscono.
Quando l’aglio si sarà imbiondito a puntino lo togliamo e aggiungiamo le teste e code di anguille grandi, quelle che a Napoli conosciamo come capitoni.
Quando si saranno rosolate possiamo aggiungere i pelati; una volta si usavano, invece, le conserve di pomodoro fatte in casa, quelle che tutti chiamavamo “bottiglie”.
Saliamo e, se non abbiamo messo il peperoncino, aggiungiamo una macinata di pepe.
Quando le anguille saranno cotte a puntino, possiamo spegnere e lessare la pasta in abbondante acqua salata, la scoliamo e condiamo con il nostro sugo.
Di solito guarnisco il piatto con una coda e una testa di capitone.
Serviamo con un bianco, ovviamente bello corposo e strutturato.
Buon appetito!
Autore Carolina Barra
Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.