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Se scrivo, ha un senso

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In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio!

La scrittura, per chi l’accoglie e l’adopera, così come l’anima spirituale, accompagna l’Uomo nella propria esperienza di materia, consegnandolo al proprio destino e lasciandogli aprire tutte le porte necessarie alla sua evoluzione.

Colui che scrive è colui che dona frammenti della propria anima all’Arte.

Egli ricava dall’Invisibile immagini spirituali che prendono forma sul bianco ospitale di pagine che fremono nell’attesa di nuova conoscenza.

Si inizia per un disordinato desiderio di dire, per cercare di lasciare un segno di sé sul volto del mondo, non avendo ancora chiara l’idea che ognuna di quelle pagine può essere, in qualsiasi momento, riscritta.

Soltanto dopo un estenuante lavorio sulle parole e il potenziamento del proprio grado di intuizione, lo scrittore autentico riconosce in sé gli elementi alchemici dello scrivere e, in esso, finalmente, si identifica.

Già, proprio l’identità che ha ricercato nell’ingannevole scorrere del tempo; nell’enigmatico gioco degli specchi; nell’affacciarsi al mondo e respirare attraverso la sua materia, l’invisibilità del Cosmo.

Adesso si conosce e si riconosce e, in pieno equilibrio, non subisce più l’alternanza dell’eternità degli opposti, ma, in piena maestria la domina, fugando ogni tenebra squarciata di vera Luce.

È stato figlio della sua penna; è giunto poi alle nozze con essa: ma la vera sublimazione che lo rende tutt’uno con l’altra, la raggiunge quando ne diventa padre amorevole e fecondo di vita spirituale.

Ogni segreto rilascia il proprio codice: nella creazione di personaggi e storie, lo scrittore riceve humus spirituale direttamente dal vibrato originario e, come un padre generoso e misericordioso, provvede a colmare di parole e immagini scritte, le pagine bianche che gli erano destinate sin dall’inizio, quando ancora non sapeva di essere.

L’identità che ha acquisito e nella quale si riconosce pienamente, lo rinvigorisce e lo fortifica, lasciandogli permeare con il proprio spirito la realtà materiale che ingannevolmente lo circonda, ma che non è più in grado di intimorirlo né di devastarlo.

La natura della Terra, con tutti gli elementi che la compongono, gli è stata di grande aiuto nel cammino compiuto verso se stesso: attraverso di esso, ha compreso le regole che sostengono il sistema naturale e che sono soltanto un riverbero di quelle auree che, invece, tengono in piedi e regolano, l’Infinito Universo.

Non servono vocabolari interminabili, né auliche combinazioni: ciò che veramente è sentiero e meta dello scrivere è l’intensità dell’anima che lo scrittore vi infonde, traendone la storia fra le storie, la vita fra le vite, l’unicità dalla rarità.

“Se scrivo, ha un senso”: questo è il pensiero che anticipa la creazione spirituale, che si lascia catturare dalla materia di ogni pagina bianca e che si dichiara pronta ad essere riscritta in ogni singolo, infinitesimale, momento.

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".