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Leggi razziali e Costituzione, un ciclo di incontri in Toscana

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Manifesto 1938-1948


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Ass. Barni: ‘Conoscere per debellare il virus dell’intolleranza’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Dalle leggi razziali alla Costituzione Repubblicana, discriminazione e diritti. A ottanta anni dall’emanazione delle leggi razziali in Italia e a settanta dalla Costituzione repubblicana un invito alla riflessione su un passato che può aiutarci a capire anche il presente.
È questo il senso delle iniziative organizzate, con il contributo della Regione Toscana, dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze che si è avvalso anche della collaborazione con l’Università per Stranieri di Siena, le Comunità ebraica e valdese di Firenze, Rai Toscana, il Cinema La Compagnia.

Si tratta di una settimana di incontri che, ricordando in parallelo i due eventi, si rivolgono a studenti delle scuole superiori di Firenze e Siena, studenti universitari e giovani ricercatori, insegnanti e cittadini che saranno coinvolti in seminari, lavori di gruppo, tavole rotonde e spettacoli teatrali.

Il primo incontro è in programma per giovedì 22, nella sede Rai di Firenze, con gli studenti delle superiori. Nel pomeriggio il seminario si svolge nella sala San Firenze dell’istituto Sangalli, piazza San Firenze; venerdì 23 incontro con scuole e università nell’aula magna dell’Università per stranieri di Siena. Mercoledì 28 evento finale, alle 21:00, al Cinema La Compagnia, con ‘Patrilineare’, racconto scritto e interpretato da Enrico Fink. Alle 20:00 la Vicepresidente e Assessore alla cultura Monica Barni incontra gli studenti.

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L’importanza della memoria per scongiurare, nel presente, il ripetersi di una storia di discriminazioni, intolleranza e odio razziale è stata sottolineata anche oggi dalla vice presidente della Regione Monica Barni che su questo tema è intervenuta martedì 20 novembre ad un convegno in Palazzo Vecchio a Firenze.

Ha detto la Vicepresidente:

Per questo la Regione Toscana ha orientato le sue politiche della memoria su questi temi, finanziando una serie di attività formative rivolte alle scuole superiori e ai docenti, sia sui temi delle leggi razziali, sia su quelli della Costituzione repubblicana. Dobbiamo lavorare con i giovani, affinché non cedano all’indifferenza. Oggi purtroppo tanti segnali ci dicono che il pericolo c’è e quindi dobbiamo ancor di più alzare il nostro impegno.

Il ciclo di incontri si inserisce nel quadro delle iniziative che, a partire dalla cerimonia svoltasi il 5 settembre a San Rossore, si snoderanno lungo questi mesi coinvolgendo oltre alla Regione, istituzioni ed enti fra cui le Università. Le iniziative sono state presentate con una conferenza stampa il 5 settembre scorso.

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A gennaio 2019, dopo un lavoro preparatorio di oltre un anno con insegnanti e alunni delle scuole superiori, la Regione accompagnerà ad Auschwitz, sul Treno della Memoria, 480 studenti di quarta e quinta superiore.

Alle Leggi razziali è stato dedicato, a gennaio 2018, il meeting regionale degli studenti in occasione del Giorno della Memoria, al Mandela Forum; gli insegnanti che vi hanno accompagnato gli studenti erano stati preparati già nell’autunno precedente, con una giornata di formazione interamente dedicata a questo argomento; i progetti sulle leggi razziali hanno avuto la priorità nel Bando Memoria 2018.

Commenta Monica Barni:

Noi pensavamo che quel passato con l’entrata in vigore della Costituzione, fosse stato superato, che la società civile avesse sviluppato, in seguito al dolorosissimo passaggio del fascismo, delle leggi antiebraiche, della deportazione razziale e politica, della guerra nazifascista e delle sue moltissime vittime anche civili, gli anticorpi necessari a sradicare il virus del razzismo, dell’intolleranza, del fascismo.

E invece vediamo troppo spesso violati i principi fondamentali di quella Costituzione che quest’anno abbiamo ripercorso tante volte, proprio per riattualizzarne il messaggio e il valore.

E con la presidente delle Comunità ebraiche italiane Noemi di Segni, ci chiediamo: “Quando è, allora, il momento per dire” No”, “Basta”, affinché non sia di nuovo troppo tardi?

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