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8 pietre d’inciampo a Vinci (FI) per ricordare i deportati del 1944

Pietre d'inciampo a Vinci (FI)


L’Amministrazione comunale: ‘Oggi più che mai dobbiamo insegnare i giovani i valori della pace e della democrazia’

Riceviamo e pubblichiamo.

Otto sanpietrini di ottone per ‘inciampare’ nella storia e non dimenticare gli orrori della guerra.

Sono le pietre d’inciampo che sono state incastonate nel selciato di piazza Leonardo a memoria di otto uomini di Vinci (FI), o sfollati a Vinci, che durante il secondo conflitto mondiale, nei primi giorni del marzo 1944, furono catturati e poi deportati, su un treno partito l’8 marzo dalla stazione di Firenze, nei campi di sterminio nazisti, da dove non fecero più ritorno.

Le otto pietre sono state svelate questa mattina, 8 marzo, in piazza Leonardo, unico luogo dove è stata accertata la residenza di uno dei deportati, durante la cerimonia per ricordare l’anniversario della deportazione.

Portano i nomi dei vinciani Gino Giacomelli, Gemignani Renzo, Fedi Spartaco, Lorenzini Vinicio e Angiolo Masi, e dei livornesi Bruno e Francesco Domenichini e Bastiani Piero, sfollati a Vinci.

Le pietre d’inciampo, in tedesco Stolpersteinel sono dei piccoli monumenti alla memoria creati dall’artista Gunter Demnig come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del nazional socialismo: sono quadrati di ottone di 10 per 10 centimetri incastonati nel selciato vicino all’abitazione delle vittime delle deportazioni nei campi di concentramento, con sopra incisi nomi, data della cattura e della morte.

Il Comune di Vinci ha deciso di aderire all’iniziativa insieme ad altri sei comuni dell’Empolese – Valdelsa e in collaborazione con l’associazione ANED Empolese – Valdelsa, che si è adoperata con dedizione nella realizzazione del progetto, nell’attività di ricerca e di verifica dei dati dei deportati.

Afferma il Sindaco Giuseppe Torchia:

L’apposizione di queste 8 pietre d’inciampo arricchisce la progettualità che da sempre contraddistingue la nostra amministrazione nelle politiche di valorizzazione della memoria storica e democratica.

Non dobbiamo dimenticare a cosa possono portare l’odio e il desiderio di sopraffazione dell’altro, non dobbiamo cancellare la storia, ancora di più oggi, di fronte a quello che sta succedendo in Ucraina.

Aggiunge Mila Chini, Assessore alla Pace e ai progetti di valorizzazione memoria storica e democratica:

Soprattutto in questi giorni funestati da un conflitto in senso all’Europa in cui tutti noi viviamo giorni densi d’angoscia nell’assistere alla tragedia di un Ucraina invasa.

Abbiamo la responsabilità e l’obbligo morale di insegnare alle nuove generazioni il valore della pace e della democrazia, beni preziosi e non per niente scontati, purtroppo neppure oggi, ad oltre 70 anni dalla Seconda Guerra Mondiale.

Gli alunni del comprensivo Galileo Galilei di Vinci hanno partecipato alla cerimonia con striscioni per la pace.

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